Nel cuore di Noto, equidistante dal quel gioiello barocco che è Palazzo Nicolaci di Villa Dorata e da uno dei templi della pasticceria italiana che è il Caffè Sicilia, Salvatore Vicari, cuciniere (come ama definirsi) propone una cucina a cavallo tra memoria, esplorazione e ricerca.

In questo ristorante curato, dagli arredi di design ma dall’animo antico, si gustano piatti di grande equilibrio, dai quali emerge l’assoluto rispetto per le materie prime che questo cuoco-contadino (Salvatore va orgogliosissimo del suo orto) utilizza nelle sue ricette.

Autodidatta, Salvatore apre con la moglie Carmen quella che all’inizio nasce come trattoria, per essere considerata oggi come una delle realtà più interessanti della Sicilia orientale. Non per nulla il ristorante Vicari è entrato a far parte, pochi giorni fa, dell’associazione Le soste di Ulisse che, in un esclusivo evento, ha celebrato le eccellenze della nostra isola ponendo l’accento sull’importanza del lavorare insieme per alzare ancor di più l’asticella della qualità nella Sicilia tutta.

E Salvatore, assieme alla sua squadra, l’asticella sembra davvero alzarla ogni giorno, puntando tutto sulla qualità e ancor di più sull’autenticità degli ingredienti: e quindi nel piatto arriva, direttamente dall’agrumeto, la freschissima insalata di cedro (il piretto in dialetto netino) e aringha; o ancora il calamaro ripieno di pangrattato e mandorle di Noto; le gustose tagliatelle aglio olio e masculino; e, dulcis in fundo, lo strepitoso cannolo di ricotta di pecora.

Piatti dall’eleganza semplice, che raccontano la Sicilia, cesellati da Salvatore con mani d’artigiano.

Una cucina creativa, mai banale che ha una delle sue caratteristiche nel rispetto della stagionalità dei prodotti e del ciclo della natura, non a caso Salvatore e Carmen si sono da poco trasferiti a vivere in campagna!

La sala, all’altezza, è curata da Carmelo Iozza, sommelier esperto, che con altrettanta eleganza si muove efficiente tra il piacevole dehors estivo ( pochi tavoli racchiusi in un suggestivo vicolo) e le curate sale interne. È sua la firma sulla carta dei vini, poco convenzionale, con tante etichette selezionate con bravura e, a tratti, audacia!

Una tappa irrinunciabile, il ristorante Vicari, quando in visita in quel giardino di pietra, come lo definì Cesare Brandi, che è Noto.